DIAGNOSI DIRETTA DI SOMATIZZAZIONE

Un assessment obiettivo.

Poiché il processo di somatizzazione è inconscio per il paziente, la diagnosi è basata su reperti oggettivi riscontrati durante l’esame clinico piuttosto che su ciò che il paziente riporta. Questo non è diverso dal valutare un paziente con patologia addominale: noi non ci aspetteremmo affatto che il paziente ci riferisca la presenza di una massa addominale, sebbene potremmo ragionevolmente aspettarci di scoprirla ed insegnarne al paziente la palpazione.  Il paziente che somatizza crede che il problema sia fisico, così la storia che riporta conduce più a test fisici e a trattamenti medici che ad un diretto esame dei sistemi emozionali. Sebbene alcuni indizi nella sua storia possano suggerire che un paziente sta somatizzando29, il test definitivo, come nel caso di un esame addominale, è quello svolto “toccando con mano” ,cioè in questo caso osservando la risposta diretta del paziente ad un colloquio focalizzato sulle emozioni.

Esplorare attivamente le emozioni

L’esame del sistema emozionale è analogo all’esame fisico e semeiologico di altri apparati e passa dall’osservazione, “alla palpazione” alla “percussione” (tabella 2).  Si comincia osservando il paziente per valutare la presenza di una  ansia inconscia visibile. Poi, dopo aver creato una relazione medico-paziente sufficientemente supportiva, si prosegue  esplorando la presenza di situazioni cariche dal punto di vista emotivo e parallelamente causa di sintomi somatici.  Alternativamente si può chiedere in quale modo emozioni forti come la rabbia abbiano influenza sui problemi fisici del paziente. Ponendo domande  riguardo ad eventi recenti e sentimenti collegati ad essi, di solito si giunge a mobilizzare direttamente le emozioni, e questo  offre al medico e al paziente la possibilità di avere uno sguardo diretto su come le emozioni  si traducono fisicamente e affliggono il paziente. Se un paziente appare ansioso già nello studio del medico sarà molto significativo esaminare i sentimenti che si muovono durante il colloquio.

Gestire le difese

A volte le difese usate per evitare i sentimenti devono essere chiarificate e individuate perchè il paziente possa vedere ed interrompere questi comportamenti. Se il  processo avviene con troppo distacco emotivo  o troppa intellettualizzazione, allora non potranno essere attivate adeguatamente le emozioni  e non è possibile effettuare un assessment adeguato del sistema. La spiegazione fatta da parte del medico gli permette di chiarire il processo in atto e la necessità per il paziente di provare ad avvicinare e sperimentare le sensazioni mentre si parla di esse. Questo è analogo ad effettuare l’esame obiettivo su di un addome dolente quando il paziente è in allerta: è necessario che il paziente si rilassi perché l’esame possa aver luogo e il medico deve aiutare il paziente a fare questo spiegandogli  tutto il procedimento.*****

I pazienti che sono sulla difensiva e insistono dicendo che il problema non è correlato alle emozioni devono essere trattati differentemente. Questi pazienti sono abitualmente piuttosto tesi e già attivati a livello emozionale. Una valutazione esplicita di ciò che il paziente sente riguardo alla visita in quel momento è una buon modo di cominiciare.  Concentrandosi su  questo focus si possono vedere i patterns di somatizzazione del paziente così come si sviluppano nella costruzione del rapporto di lavoro con il medico.

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TABELLA  2

ESPLORAZIONE DELLE EMOZIONI IN UN COLLOQUIO CENTRATO SUL PAZIENTE

INTERVENTO ESEMPIO
Osservare Osserva ogni segnale di tensione inconscia, di distress somatico o meccanismi di difesa dall’inizio del colloquio
Porre domande riguardo alle emozioni Può descrivere una situazione o momento in cui i sintomi peggiorano? Quali sensazioni ha quando ne parla? Come sperimenta la sensazione di rabbia nel corpo quando arriva?
Distinguere le emozioni dall’ansia o dalle difese La tensione che aveva era ansia, ma come sentiva la rabbia? Diventare tranquillo era ciò che ha fatto, ma come si sentiva dentro?
Osservare le risposte fisiche Osserva le risposte fisiche e comportamentali nel paziente, quando il sistema emozionale si è attivato.
Dare una restituzione, formulare un progetto Rivedere tutte le cose riscontrate con il paziente. Verificare che il paziente sia d’accordo con quanto è stato osservato. Progettare ulteriore trattamento o consultazione.