L’intervista di Byoblu a Erica Poli (medico, psichiatra, psicoterapeuta) e a Maurizio Grandi (medico, oncologo e immunoematologo) che vi proietterà sulle questioni fondamentali della vita.
 
La nostra società è malata. Come il pazzo che si crede Napoleone, così lo scientismo che oggi la attraversa vuole far credere a tutti che gli uomini, così come le stufe elettriche, non sono che macchine. Basta premere un bottone e la malattia se ne va. Ma l’universo, le sue leggi, la vita, la coscienza e i nostri stessi corpi sono molto di più che la somma delle loro parti. Dalle scoperte sullo spazio e sul tempo della fisica quantistica, a quelle sul DNA che cambia in maniera bidirezionale, addirittura anche grazie al linguaggio, passando per la reale natura della memoria e per il cuore della nostra salute, che passa attraverso le relazioni, lo stesso concetto di malattia deve essere ridefinito. La medicina dei nostri tempi, che dallo scientismo si è fatta abbracciare in una morsa mortale, può davvero guarire, ed è interessata a farlo?

“La malattia è un qualcosa che ha a che fare con una perdita, con un’alterazione o con una disarmonia nella comunicazione tra i diversi elementi di cui siamo costituiti: mente, emozioni, aspetti animici.

La malattia andrebbe intesa come un’espressione di un’alterazione dell’orchestra sinfonica di cui siamo fatti; abbiamo una polifonia di suoni dentro di noi. La malattia è un segnale del fatto che qualcheduno in quel orchestra non sta più suonando una musica polifonica ed armoniosa. I vissuti emotivi hanno un grande impatto in questo. Quando lavoriamo con il mondo delle emozioni comprendiamo che noi possiamo dialogare con quell’orchestra.

Erica. F. Poli