di Federica Brignoli

Per la prima volta, la scienza è riuscita a “fotografare” le immagini nascoste che popolano il nostro cervello. Sono idee sbagliate o dolorose che ci ingabbiano sul lavoro, tagliano le gambe alle nostre storie d’amore e minano la nostra felicità. Diventarne consapevoli, è il primo passo per liberarsene. Ecco quattro esercizi per riuscirci

Immaginati uno scanner che possa entrare nel cervello e identificare i pensieri. Anche quelli di cui ignori l’esistenza, ma che proprio perché inconsci, influenzano più di tutti il tuo comportamento. Non è fantascienza, ma l’ultima evoluzione della ricerca nel campo delle neuroscienze. All’università di Berkeley, un gruppo di ricercatori guidati dal professor Jack Gallant è riuscito per la prima volta a trasformare quei pensieri in immagini. Siamo alla sperimentazione ovviamente, ma la scoperta apre nuove frontiere sulla strada della felicità.
Lo scanner che legge nella mente potrebbe, infatti, riuscire a individuare tutti quei pensieri che ci condizionano negativamente e darci una grossa mano a eliminarli una volta per tutte. Una realtà, tante lenti per metterla a fuoco «Ognuno di noi pensa di vedere la realtà in modo obiettivo, ma non è possibile», spiega Erica Poli, psichiatra e psicoterapeuta esperta in neuroscienze.
«Sono le nostre esperienze passate e i nostri valori a influenzare il nostro modo di rapportarci alla realtà e di conseguenza anche i nostri comportamenti». È come se tutti indossassimo un paio di occhiali.
«Non possiamo toglierceli, ma possiamo imparare a distinguere le lenti positive da quelle negative. Schemi mentali che diventano una molla per agire o, al contrario, ci fanno solo rimuginare su noi stesse».

Qualche esempio?
Pensare che «tanto lui prima o poi ti tradirà» è una credenza negativa che mina la vostra intesa. Al contrario, essere convinta che «dopo ogni salita ci sia una discesa» dà un connotato positivo alla fatica che stai facendo in questo momento. Anche in una relazione che attraversa un momento di difficoltà.

Sorge spontanea una domanda: come possiamo intervenire per trasformare le credenze negative in positive?
«Prima serve ancora un po’ di teoria per capire come si stratificano le idee dentro di te», prosegue la psichiatra. «Le credenze sedimentate nel nostro cervello formano delle reti neurali. Ovvero, sentieri ben tracciati nella
mente, piste comode e rassicuranti che rendono più difficile pensare in modo nuovo. Ecco perché siamo portate a seguire sempre lo stesso schema, anche quando ci ha rese infelici già in passato».
Cambiare strada, però, non è impossibile: tutte noi possiamo costruirci percorsi mentali che ci facciano vivere meglio.
Anche se, per ottenere un cambiamento, ci vuole un po’ di impegno e molta costanza.
Dentro al tuo cervello ci sono anche le emozioni Se vuoi riuscire a leggere il mondo che ti circonda con un nuovo paio di occhiali, la razionalità non è sufficiente. Per entrare in relazione con l’area in cui si sedimentano i tuoi schemi mentali, infatti, devi ascoltare le sensazioni corporee. «Siamo abituate a pensare al cervello come l’insieme di nervi che costituisce la corteccia cerebrale, ma quello è soltano lo strato più esterno», sottolinea Poli. «Al di sotto di questa fascia, c’è il sistema limbico, la struttura che “fisicamente” contiene le nostre emozioni e i nostri istinti. È in questa parte, a metà tra l’emisfero destro e quello sinistro, che si formano le reti neurali. Ed è qui che bisogna intervenire». Come? «Con gli esercizi che ci permettano di entrare in relazione con l’inconscio».